SAUCA. purezza esteriore e purezza interiore N°4

narciso

SAUCA: ANTIDOTO AL NARCISISMO

azioni motivate dalla “purezza” ( di intenti ) non hanno bisogno di essere rinforzate dalla lode e dalla comprensione degli altri

SUTRA II. 40 (JUGUPSA – DISGUSTO)

Più sensibili , coscienti diventiamo rispetto alla pulizia – purezza del corpo fisico, più diventiamo coscienti della “sporcizia” di cui esso è portatore sia esternamente sia internamente: in questo modo la fascinazione per il nostro corpo e per quello altrui si dissolve.

Confidando di non scadere in  derive moralistiche oltranzistiche, il fine di “vedere come stanno le cose” /vidiya /rispetto alla fisicità è la realizzazione del non attaccamento all’esteriorità fisica : passaggio fondamentale per non rimanere nell’inganno dell’identificazione con l’IO SONO /asmita/ e non perpetrare l’inganno dell’identificazione della propria vera identità con il proprio corpo o della propria mente con ahamkara /EGO/

In quest’ottica Sauca non si riduce all’evitamento di ciò che è negativo ma va alla ricerca di un focus, di una concentrazione su ciò che è positivo: infondo è attraverso il corpo e i sensi che sperimentiamo e celebriamo la vita – che è una manifestazione del Brahaman , dell’Assoluto – ; il corpo tuttavia diventa una trappola quando diventa un’ossessione.

Il corpo non è profano, è profondo.

Riflettere sull’azione di pulizia /purificazione aiuta a tenere lontana la dimensione ossessiva – che può essere esaltata o paurosa – rendendolo un veicolo adatto per l’elevazione spirituale della coscienza.

Possiamo espandere il concetto di “indifferenza verso le membra altrui” presente nel testo del sutra in non-attaccamento agli altri e, ancor più, in << non attaccamento agli altri per ottenerne auto gratificazione >>: in questa lettura il concetto di Sauca non rimane confinato in una pruriginosa riluttanza verso gli altri esseri, ma appunto evolve in un’attitudine verso gli altri esseri “mondata” dal desiderio di gratificare il nostro ego.

SUTRA II.41 (SATTVA SUDDHI)  > PUREZZA DEL SATTVA = PUREZZA DELLA MENTE

dalla “purezza” mentale – che è ottenibile anche con Japa – la ripetizione dei nomi sacri, la recitazione dei mantra, lo studio delle scritture-  sorgono contentezza, concentrazione controllo sui sensi, e si  crea la condizione per l’auto realizzazione, per la  visione del Sé  – Atman

 Quindi: mentre la purezza/pulizia del corpo riduce la fascinazione e l’attaccamento al corpo fisico, la purezza della mente apporta le qualità elencate nel sutra II.41 (Vivekananda )


Categories: Uncategorized

Post Your Thoughts